Pellicole per soffrire

Per stilare una lista del genere si necessita di anni e anni di studio introspettivo sulle modalità di attivazione del proprio personale e unico stimolatore di lacrime. Bisogna abbandonare l’occhio critico (se lo si possiede anche quello tecnico) e lasciarsi andare totalmente alle emozioni, perchè perfino un film di serie B o addirittura comico può commuovere come uno, per così dire, fatto bene o riconosciuto come drammatico. Non esiste un limite al numero di pellicole per questo elenco, così come non esiste limite alle lacrime quando si è consapevolmente inclini alla sofferenza e all’autodistruzione. Ecco alcuni tra i miei preferiti generatori di lacrime:

  • I am Sam – Del 2001, diretto da Jessie Nelson e interpretato dal formidabile Sean Penn nei panni di un amorevole padre con un ritardo mentale. La storia non riesco neanche ad accennarla che mi viene da piangere…
  • Old Yeller – Meglio conosciuto come Zanna Gialla, un lungometraggio Disney del ’57 sull’amicizia uomo-cane che a parer mio non ha eguali. Una tragedia di rara meschinità che può addolorare il cuore più burbero. Da non perdere.
  • Click – Va bene. Questo è sicuramente soggettivo in quanto a generatore di lacrime. Ma dovete ammettere che porta avanti tutto un sottotesto melodrammatico di rimpianti e di “cosa sarebbe successo se…” che rende irrimediabilmente empatici. A me fa commuovere, moltissimo.
  • The Pianist – Esistono tantissimi lungometraggi che raccontano la Seconda Guerra Mondiale e i suoi orrori. Il pianista, però, mi ha lasciato il segno molto più di altri. E lo lascia ogni volta che lo guardo.
  • Hachiko, Hachi: A dog’s tale – Chiunque ormai ha sentito parlare di questo film. La sua tristezza sarà inflazionata ma io, da amante e padrona di cani non posso fare a meno di nominarlo. La prima volta che l’ho visto al cinema ho iniziato a piangere da metà in poi… Non mi sono ancora fermata.
  • What dreams may come – O: Aldilà dei sogni. Questo film del ’98 mi fa sbudellare, è al tempo stesso di una delicatezza e di una pesantezza impressionanti. Parla d’amore, di senso di colpa, di rimpianto, di riappacificazione…parla di un sacco di cose. Ma forse avrei dovuto dire già dalla prima riga che è interpretato da un meraviglioso, come sempre, Robin Williams.
  • The Green Mile – Da un romanzo di Stephen King, con Tom Hanks e Michael Clarke Duncan. Non credo di dover aggiungere molto sul Miglio verde. Non l’hai mai visto? Guardalo. ORA.
  • A time for dancing – Film del 2000 tratto dall’omonimo romanzo di Davida Wills Hurwin. Questo generatore di lacrime appartiene alla mia lista in particolare perchè è mio compagno praticamente dall’infanzia inoltrata. La storia è una delle più struggenti che conosca.
  • Tarzan – Il cartone, non il film! Ebbene sì. Certo, certo Tarzan è molto divertente, ci sono le scimmie e gli elefanti e momenti davvero esilaranti. Ma vogliamo parlare della parte drammatica? Vogliamo parlare in particolare di quella scena che d’accordo, dura sì e no cinque minuti, ma quanto basta per farti accapponare la pelle? … Come? Non hai idea di quale scena stia parlando? Secondo me dovresti rivederlo…

N.B. Vorrei far notare che per me è molto importante mantenere l’originale titolo del film, così com’è importante guardarlo nella sua lingua, appunto, originale. Restituisce l’autenticità di ogni singolo dialogo. @barcadicarta non è sempre incline a questa scelta, più che altro per pigrizia, poi però si rende conto di quanto sia meglio ascoltare e vedere un lungomentraggio con questa modalità.

Spoiler: Sto scrivendo la mia lista di… ‘Pellicole per farmi venire il nervoso’!

Pubblicato da barcadicarta

Autrice di: Ogni cosa che scrivo

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