(Elisa è di fronte al computer. Una tazza di tè bollente sul tavolo/scrivania)
…Neanche questo gli va bene…e va bene…Cosa mi dici di…(Scrive sulla tastiera. Preme invio e aspetta un istante) Certo. (Prova a prendere la tazza ma è bollente) Ah! Calda…Altri ventisei utenti con lo stesso nome…Ma che colpa ho se mi chiamo così? Mica l’ho scelto io. Mi fa pure strano vederlo scritto. Guardalo. Guarda la ‘I’…è secca, rigida. Preferisco molto di più una ‘ESSE’, formosa e versatile. La ‘ESSE’ la puoi fare in tanti modi, la ‘I’ no, è monotona, sempre uguale a se stessa. Anche la ‘A’, mi lascia in bocca un senso d’irrisolto, come quando dici: “Ah…”. Non: “Aaaaah…” tipo sospiro di goduria e sollievo, no, è: “A.” (Scrive sul pc) Elis -a -a – a? Con tre ‘A’ finali? No, non ha senso. Elisa era il più giusto…è giusto accettare il fatto che quelle lettere contengano nel loro insieme tutta la mia persona. Non solo qualche dettaglio fisico o qualche caratteristica di temperamento, proprio tutto. (Al pc) Dovresti accettarlo anche tu. (Testa con le dita quanto sia caldo ancora il tè. Pausa. Sottovoce) Sto impazzendo?…Dovrei parlare con una persona reale?…Ce l’ho! (Scrive sulla tastiera) “Eli punto Eli”. Dopotutto è stato il mio diminutivo all’università, anche se non…(Scruta lo schermo) Non ci credo. Niente, ci rinuncio. (Beve un sorso di tè aspirando rumorosamente perché ancora caldo)…Tanto non sono neanche riuscita a capire quale sia la mia firma. Fa strano scriverlo, doverlo scrivere nel modo giusto. Eppure è il mio nome da sempre e, a meno che per qualche assurdo motivo io non sia costretta a cambiare identità, per sempre. Elisa per sempre. Fa paura. Alle persone non fa paura essere Rebecca e Andrea e Lucilla…per sempre? Perché in realtà ci si trasforma, ogni giorno si è così impercettibilmente diversi che bisognerebbe scegliere un nome in base a come ci si sente…Ultimamente potrei chiamarmi Disagio o Ansia. (Ride nervosamente) Ma sono Elisa sempre. (Beve un sorso di tè, aspirando) Elisa è così tanto il mio nome che se viene pronunciato mi volto automaticamente, a cercarmi verso chi si è riempito la bocca del MIO nome. Però non mi è chiara una cosa…cioè, Elisa comprende, per me, tutti i miei aspetti no…? (Al pc) In più…io ho il nome di qualcun altro che è completamente diverso da me e viceversa per un sacco di persone. Per tutte quelle che vogliono farsi sto maledetto profilo e per mille altre. Perché, mi chiedo, non esiste un nome diverso per ogni persona nel mondo? Lo sapevo fin da bambina che c’erano altre ‘Elise’ ma non mi ponevo il problema chiaramente. A scuola però avrebbero dovuto insegnarci a celebrare la nostra unicità piuttosto che, subdolamente, farci omologare gli uni agli altri. Avrebbero dovuto dirci: (solenne, si alza in piedi sulla sedia) “Tu, ELISA, DARIO, MARTA, JACOPO…Tu sei il detentore di un nome speciale e unico, fai che la tua personalità e i tuoi valori gli restituiscano la straordinarietà che merita!” (Silenzio. Si risiede. Aspira il tè. Prende un pacchetto di tabacco e inizia a rollare una sigaretta) Oddio quanto mi annoio! Accettami questo nome ti prego. Elisa. Fattelo andare bene non ne ho altri. Con quella ‘I’ e quella ‘A’. Lo sai quanto mi costa? Hai idea di cosa voglia dire doverselo tenere per tutta la vita? (Pausa. Riprende a costruirsi la sigaretta)Elisa contiene anche questo. La mia capacità di perdermi nelle piccole, piccolissime cose. A volte è controproducente, non riesco a guardare l’insieme, come quando mi fisso sulla ‘I’ o sulla ‘A’. Non hanno niente di sbagliato ma stimolano la mia attenzione, la mia curiosità e perché no, il mio fastidio. Il mio nome contiene due livelli di lettura, uno più semplice e concreto e l’altro più complicato e intimo…Il mio nome è…il contenitore della mia persona che cresce…(Pausa) Carina questa, dovrei scriverla…(Pausa) Certo. Per alcuni sono solo una tizia ‘di cui proprio non ricordo il nome’. (Fa un respiro profondo) Sai cosa ti dico…? Che lo aggiungo alla mia lista delle cose in sospeso, per adesso. (Prende un Block notes, una penna e si mette a scrivere su una pagina precisa) Punto…diciassette: trovare il nome per il profilo. Ecco. (Silenzio) Però non la rimando troppo, come tutte le altre. (Prende un post-it, scrive“il nome”) Il nome. Entro domani lo faccio. (Stacca il post-it e lo attacca sopra la fotocamera del pc).
FINE
Per curiosità, dopo quanto tempo è uscito il nome, e perché questo? 😊
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Il monologo è nato per dare sfogo a un “problema” assai frequente per chi utilizza social e quant’altro. Se intende nello specifico il nome ‘Elisa’, ho lavorato da subito su questo, perché è il mio e me lo sento particolarmente ‘addosso’! 😀
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